Diapolon standard

  • Produttore: Bullmark
  • Toyline : n.d.
  • Anno Produzione: 1976
  • Personaggio: Diapolon ST
  • Sigla: n.d.
  • Prezzo: 150 Euro alla data dell'articolo
  • Materiali:Die-cast, Plastic

Se mi si chiede di ricordare quale fra i vecchi robot avesse il design più aggressivo, mi verrebbe subito in mente il Diapolon!

Non ho avuto il piacere di rivederlo recentemente, ma ricordo bene ancora quando con una specie di muggito/grugnito si tira su la griglia sul muso e comincia a combattere.

Evidente nelle fattezze del robot il richiamo al gioco del Football Americano (sport praticato dal pilota), ma con qualche divagazione, che regalavano una certa armonia.

Passando al giocattolo in questione, va subito fatto notare che è uno dei pochi prodotti per questa serie, ad avere un minimo di attinenza con l’aspetto originale. L’alternativa del DX è sicuramente più ricercata e costosa, ma esteticamente è uno schiaffo a due mani.

La confezione si presenta piuttosto scarna, c’è il robot, più qualche misero accessorio e due misteriose eliche.

Ora va detto che per tradizione TUTTI i giocattoli devono sparare qualcosa, e siccome i pugni cominciavano ad essere inflazionati alla BullMark si sono inventati questo aggeggio che tramite un’ orrendo meccanismo a molla spara dal petto ‘ste palette tonde (io da bambino l’avrei scassato dopo 5 minuti), ribadisco che come i missilini di altri modelli o misteriose rotelle fischianti, queste trovate NON esistono sull’originale (e ci mancherebbe) e servono solo per rendere più appetibile il giocattolo.

Prelevando il robot dalla confezione, la prima cosa che salta all’occhio è il materiale di cui è composto. Non esagero nell’affermare che il 95% del corpo è di metallo pesante. Questa caratteristica renderebbe oggi l’oggetto invendibile in quanto sicuramente verrebbe usato come arma impropria, ma a suo tempo le certificazioni non erano di moda.

L’articolazione è nella media di queste produzione, ma sicuramente un plauso va fatto per i copri spalla articolati. Roba da S.o.C.

Altra gradevole caratteristica è la griglia para denti che si alza davvero. Non mi sono piaciuti invece gli accessori che tendenzialmente sono scialbi e difficili da montare, per non parlare delle rotelle volanti.

diapolon_portrait[1]

Un difetto abbastanza comune è dovuto al metallo che tende sicuramente a cedere nelle giunture delle gambe e a presentare uno scostamento all’altezza della testa, questo sembra dovuto proprio alla progettazione più che al passare del tempo.

Esistono per lo meno due variati, se non si considera la possibilità di trovare quattro pugni dello stesso colore. La più vecchia presenta al posteriore una farfalla che carica la molla. La serie successiva una manopola rotonda. Ci sono altre differenze marginali all’interno, ma sono praticamente invisibili se non smontando tutto.

In conclusione, il Diapolon ST è un pezzo che se trovato in buone condizioni, non deve mancare in una collezione seria, ma se non avete il pallino per il robot e cercate solo pezzi di un certo pregio è decisamente sacrificabile.

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