Trattamento del metallo ossidato nei Chogokin

Uno dei tanti problemi dovuti al passaggio del tempo sui nostri amati Gokin.

In particolare ci sono alcune case produttrici che facevano abbondante uso di Zama (la lega di alluminio usata spesso per questi giocattoli).

I prodotti della Bullmark, ad esempio, spesso sono ricchissimi di metallo ed altrettanto spesso questo è ossidato. A livelli tali da non poter essere più ripristinato senza l’uso di un qualche sistema di abrasione.

Nei casi più gravi, diciamo pure irrimediabili, l’ossidazione è tale che compromette anche le parti verniciate e lì non si può più parlare di normale restauro, ma di un ripristino con tutto ciò che può comportare sul valore collezionistico del soggetto.

Intanto distinguiamo dunque il grado del danno.

Ossidazione assente o leggera opacizzazione

Se la fase di ossidazione non è cominciata o riguarda uno strato estremamente superficiale, basta un panno ruvido ed una energica strofinata, per rimediare e ritrovare la lucentezza, questo perché qualsiasi processo di abrasione, anche il più delicato, comunque asporta uno strato protettivo e nel caso di vecchi colori, non si sa mai come possano reagire. Sul metallo vivo invece, si rischia sempre di dare una lucentezza che in origine non vi era.

Terminata la fase di polizia, io consiglio di passare, sulle parti sia plastiche che metalliche, del lubrificante a base siliconica.

Il silicone spray, garantisce sia la protezione delle plastiche, che quella del metallo, andando ad otturare la parte porosa del materiale, non compromettendo gomma e plastica e creando un film protettivo. L’unico inconveniente è che rende l’oggetto untuoso, quindi non facile da maneggiare.

Mi raccomando NON utilizzate lo spray in presenza di adesivi o parti cartonate. MAI!

Ossidazione presente e compromissione della superficie

Questo è il caso che veramente tratterò, e che da scopo a quest’articolo.

Nel caso che l’ossidazione sia già iniziata ed abbia compromesso lo strato superficiale, il restauro non è più possibile e nel peggiore dei casi occorre scegliere se lasciare così il giocattolo, magari trattandolo sempre con un po’ di silicone spray, giusto per fermare o rallentare il processo, oppure ripristinare le parti compromesse.

In particolare se la parte ossidata è verniciata, l’unico passaggio utile è quello da un carrozziere. Non è uno scherzo. Purtroppo il tipo di verniciatura ed il trattamento da fare per la finitura lucida lo può’ fare solo un carrozziere. Altrimenti sì rischia di trovarsi un lavoro visibilmente amatoriale ed adatto solo per una vetrina ricca di compromessi.

Nel caso del metallo vivo, si può procedere anche da soli.

Quello che occorre è del buon materiale per lucidare i metalli. Solitamente una pasta abrasiva a grana ultra fine o fine, un panno che non lasci pilucchi, meglio se di lana grossolana, un Dremel o equivalente e per finire l’omni-presente silicone spray.

Diapolon DXCome esempio riporto il mio lavoro fatto su un Diapolon DX compromesso nelle zone di metallo vivo, quindi non verniciato. Per la verità queste zone in origine avevano una colorazione celestina, che non ho capito bene se fosse presente nella lega oppure fosse il colore del film protettivo, ormai perso. Comunque è stato subito chiaro che non poteva essere salvato.

Il primo passo è stato di smontare le parti da trattare. Questo per evitare di coinvolgere le vernici o le plastiche nel trattamento di abrasione (non reagiscono molto bene).

Dopo di che con il Dremel ho proceduto lavorando con un la pasta abrasiva ed una spugnetta tonda, a varie velocità. Prima molto lentamente, per levare la parte più grossolana e poi a velocità più elevata per la lucidatura vera e propria.

Una volta terminato, evitando di arrivare ad una finitura a specchio, che non sarebbe propria del pezzo originale, ho sgrassato e pulito tutto, strofinato con uno straccio ed una soluzione lucidante a grana finissima. Ripulito nuovamente e poi passato il silicone.

Alla fine il risultato è stato soddisfacente, anche se, come detto prima, il ripristino ha comportato la perdita del colore celeste, comunque ormai compromesso e praticamente assente.

Nella galleria qui sotto, trovate buona parte dei passaggi, accompagnata da commenti.

Nota a margine che mi son scordato. Ovviamente il giocattolo, così ripristinato, se destinato alla vendita è possibile che subisca una svalutazione anche importante e va sempre segnalato il lavoro al quale è stato sottoposto.

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6 Thoughts to “Trattamento del metallo ossidato nei Chogokin”

  1. David

    Ciao Calimero!! Sono nella stessa situazione…proverò a seguire i tuoi consigli visti i risultati!!!!
    Grazie!!

  2. David

    Ho iniziato e il risultato è davvero bello!!! Ho aperto un post su GV per aiutare tutti quelli che sono nelle beghe con l’ossido dei Daiapolon…….Ti chiedo una cosa che nn mi è chiara, ho fatto un pò di ricerca, ho fatto esaminare i pezzi e ho scoperto che ciò che ossida, non è il metallo ma, come mi sembr dici te, il colore che era presente in passato. Un volta riportato al lucido, secondo te è essenziale dare un prodotto sopra anche se il pezzo non è più esposto alla luce solare?

    Ti ringrazio
    David

  3. Dunque, per quanto riguarda GV, mi pare ci fosse un po’ mio di taaaaanto tempo fa che trattava lo stesso argomento, con qualche foto di quest’articolo. Dovrei rivedere, ma son sfaticato.
    Relativamente a cosa avviene, io ti posso dare la mia opinione. La zama è una lega, spesso scadente, di metalli in presso fusione. Quasi sempre alluminio. Ora purtroppo anche l’alluminio ossida. Come succedeva per le vecchie carrozzerie delle Fiat, se non ben isolato e trattato, l’ossido finisce per far sbollare la vernice e là dove esposto comincia il processo di ossidazione, ricoprendosi di patina. Rossa per il ferro, bianchiccia per l’alluminio. Nelle parti leggermente celestine del Diapolon, avviene facilmente, probabilmente perché il trasparente usato era inappropriato e quindi non proteggeva adeguatamente. Alla fine non nè rimane niente se il processo è cominciato ed allora tocca levarlo completamente, andando di olio di gomito e creme abrasive.
    Una volta rimosso tutto, io non sono riuscito a trovare lo stesso tipo di protettivo, per cui ho optato per una passata di olio siliconico. Tappa i pori, rimuove lo sporco del lavoro fatto e protegge metalli e plastica.

  4. Marco

    Ciao e complimenti per il tuo lavoro, volevo sapere se il lubrificante siliconico a lungo termine macchia e/o sbiadisce le plastiche originali?
    Grazie.

  5. Ciao, no
    non mi risulta.

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